Le aziende devono partecipare, conversare, condividere, dialogare. E’ il nuovo marketing, baby. O il societing (io non l’ho ancora letto, consiglio Mauro per una buona recensione in tre parti).
La Rete, per le sue caratteristiche congenite e gli strumenti che mette a disposizione, è il territorio ideale.
In Rete le bugie hanno le gambe corte. Non funziona mentire. Siate trasparenti.
Ma allora:
1) il nuovo marketing contribuirà a rendere il mondo un posto migliore
oppure
2) vincerà chi sa mentire meglio?
(La lettura sotto l’ombrellone quest’anno è stata ‘Internet P.R. Il dialogo in Rete tra aziende e consumatori‘ di Marco Massarotto, che consiglio anche a chi non ci troverà tantissime nozioni nuove. Ma Marco ha seminato tra le pagine di un libro piacevole da leggere molte riflessioni saggie, utili a tutti).
Miriam
Grazie Claudio per il tuo commento così analitico.
Claudio Iacovelli
Il marketing dovrebbe essere considerato, preliminarmente, come una scienza economica, divenuta indispensabile per le organizzazioni e per le imprese che intendono servire i propri clienti in un modo puntuale, pertinente alle particolari esigenze, rispettoso. La funzione di marketing dovrebbe servire ad indirizzare al futuro, sostenendo i processi di ricerca, di analisi della clientela, di produzione, di comunicazione, di vendita. Nell'assolvere alle sue caratteristiche specifiche, la funzione di marketing dovrebbe consolidare l'immagine dell'impresa, difendendone il brand e l'identità, cioè preservarne alcuni asset non propriamente tangibili, sempre più determinanti in una società divenuta altamente concorrenziale. Nel garantire all'azienda un continuo miglioramento, il marketing dovrà aumentare il livello di attenzione alla clientela, possibilmente divenire un tutore del cliente: la reale implementazione delle customer protection policy potrebbe aiutare ogni impresa a dialogare con ciascun cliente, specialmente se saranno forniti canali interattivi conformi allo spirito del "nuovo" web, noto come web 2.0. Claudio Iacovelli http://marketing-intelligence.blogspot.com
Miriam
Ciao Giulio, penso che il punto sia proprio questo, come tenere fuori dalla rete i furbetti? Forse diffondendo 'cultura' del web anche verso chi ancora non lo frequenta o lo conosce poco. Per questo sono importanti iniziative come Codice Internet. Sul tema di come ci rapportiamo alla rete, c'è un bellissimo approfondimento su Visionpost intitolato "Ideologie nella rete. Una mappa ragionata" www.visionpost.it/media/ideologie-nella-rete-una-mappa-ragionata.htm Buona lettura e buonissimo tutto anche a te!
Giulio Gargiullo
Ciao Miriam! Anch'io ho appena terminato di leggere il libro di Massarotto. Si, il libro per chi conosce l'ambiente non fornisce novità ma offre spunti interessanti e schematizzazioni di certi processi veramente ben fatti. E' il secondo libro (italiano) che terrò sempre a portata di mano. Io sono fiducioso per il futuro che grazie a internet ci salverà da qualche fregatura altrimenti poco identificabile. Certo, poi vai a distinguere fra commenti, recensioni e votazioni genuine da quelle non genuine... Buon tutto! ;)
Miriam
Grazie caro :)
gluca
bentornata :)