Cos’è l’inbound marketing, direttamente da #Inbound15 (Boston)

La scorsa settimana sono volata a Boston per Inbound15 la conferenza annuale sull’inbound marketing organizzata da Hubspot, l’azienda che produce una delle piattaforme di inbound marketing più diffuse.
C’erano più di 14mila partecipanti, davvero un numero impressionante. Per chi come me mette i buoni contenuti al centro di ogni strategia digitale e crede da sempre che il “pull” (attraggo condividendo valore) sia meglio del “push” (rompo le scatole con la pubblicità), è stata una gloriosa conferma di essere – ancora – sulla strada giusta e anche in ottima compagnia.

L’inbound marketing non è così conosciuto in Italia, parto allora da una definizione.

Che cos’è l’inbound marketing

Una mia definizione:
“Far arrivare il contenuto giusto, alla persona(s) giusta, nel momento giusto. E ripetere il processo durante le fasi di attract, convert, close, delight. In questo modo il marketing diventa condivisione di valore e la vendita è la risposta mirata a un bisogno espresso e non un’intrusione sgradita.”

Attraggo attraverso un post sul blog che si posiziona su Google e mi rende quindi raggiungibile da persone che fanno ricerche su temi attinenti al mio business, trasformo il visitatore in contatto (lead) proponendogli un e-book a tema in cambio dell’indirizzo e-mail  (e spesso anche di una serie di informazioni sul suo profilo e interessi), continuo a rimanere in contatto – via e-mail principalmente – incentivando il suo passaggio verso la decisione d’acquisto, lo “coccolo” dopo l’acquisto con contenuti dedicati, questionari di soddisfazione e così via. inboundmethodologyVi faccio un esempio per essere più chiara:

  • Attraggo: un post sul blog aziendale su come fare il pane in casa, che si fa trovare su Google
  • Converto il visitatore in lead: al visitatore che legge il post propongo un e-book di ricette di pani del mondo, scaricabile compilando un form
  • Coltivo il contatto con chi effettivamente scarica l’e-book: propongo via e-mail di partecipare a un webinar sugli aspetti da considerare nella scelta di una macchina per il pane; a chi ha partecipato al webinar invio una guida alla scelta della macchina per il pane ideale, tra i modelli che la nostra azienda produce; l’e-book e l’email che lo accompagna contengono come call-to-action l’invito a comprarla online o a consultare il sito per trovare il rivenditore più vicino
  • Coccolo dopo l’acquisto: a chi ha acquistato la macchina per il pane invio una newsletter mensile con nuove ricette postate dai clienti stessi sulla pagina Facebook e dei consigli per la pulizia delle macchine.

Molto diverso dal piazzare genericamente un banner di macchine per il pane in un sito di ricette, siete d’accordo?

Tutti questi passaggi richiedono naturalmente una buona tecnologia per gestire la distribuzione dei contenuti e la relazione con i lead, ma soprattutto richiedono una grande chiarezza sugli obiettivi di business, su chi sono i clienti che vogliamo raggiungere, quali sono i loro bisogni e con quali contenuti possiamo soddisfarli, quali sono i loro passaggi lungo il customer journey.

Inbound15Boston

I video con il riassunto delle giornate

Per chiudere, riprendo qui i tre video che ho pubblicato su Facebook, dedicati ai contenuti principali delle tre giornate di Inbound15.

Giorno 1

Giorno 2

Giorno 3

 

 

Scritto il:
in: Eventi di marketing, Marketing digitale

1 commento

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